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"Quasi tre chili persi in tre mesi": questo il risultato ottenuto dai partecipanti di uno studio che hanno digiunato cinque giorni al mese per poi tornare ad abitudini regolari. Un ulteriore effetto è stato il calo del rischio di infarto e ictus.
Per quanto possa sembrare assurdo, digiunare fa bene a mente e corpo. Esistono molte forme de “la dieta del digiuno”, ma la tipologia che si è riscoperta negli ultimi tempi è quella del digiuno intermittente.
Come suggerito dal nome stesso, il digiuno intermittente è un approccio nutrizionale che alterna dei periodi in cui si mangia a dei periodi in cui si fa digiuno. Non si tratta quindi di una vera e propria dieta, ma di un programma alimentare che più che suggerirti cosa, ti dice quando mangiare.
Il regime alimentare varia: dal permettere il consumo di calorie solo per un certo periodo della giornata - solitamente dalle sei alle dodici ore -, alla riduzione calorica drastica per 48 ore, fino al digiuno completo ogni settimana.
Ci sono diversi metodi di digiuno intermittente e i più popolari sono:
Schema 16/8: anche conosciuto come il metodo leangains. Questo schema suddivide la giornata in due parti: 8 ore in cui si mangia e 16 di digiuno. Si può considerare come un prolungamento del digiuno che si fa automaticamente quando si dorme, saltando la colazione e consumando il primo pasto a mezzogiorno per poi mangiare fino alle 8.00 di sera.
A giorni alterni (5:2): l’idea di questo modello è che per due giorni a settimana si riduce l’apporto calorico a un massimo di 500/600 calorie. I giorni non devono essere consecutivi e negli altri giorni si può mangiare quello che si vuole.
Eat Stop Eat: secondo questo modello si mangia un giorno sì e uno no, per una o due volte alla settimana.
In tutti i tipi di di modelli si possono bere bevande ipocaloriche, come caffè e tè senza zucchero.
Gli studi compiuti sul digiuno intermittente sono innumerevoli, molti dei quali sono ancora “work in progress”, ma si stanno evidenziando notevoli benefici su più aspetti.
Oltre a perdere peso, il digiuno intermittente sembrerebbe migliorare anche la pressione sanguigna e aiuterebbe il corpo a smaltire i grassi andando in chetosi.
Indici positivi sembra vi siano anche in relazione alla riduzione del rischio di cancro, soprattutto quello al seno – tuttavia sono studi ancora in fase di approfondimento.
Tornando al peso, è stato provato che più l’organismo accusa il digiuno, più utilizza il grasso come carburante, entrando così in chetosi.
Non solo: ci sarebbero riscontri positivi anche per quanto riguarda un significativo rinforzo delle connessioni neurali con conseguente miglioramento della memoria e dell’umore.
Coloro che praticano il digiuno intermittente riferiscono di sentirsi più lucidi e concentrati durante il digiuno.
Gli scienziati sosterrebbero che le diete chetogene aiuterebbero a contrastare malattie come l’Alzheimer – proprio per questo miglioramento cognitivo per mano del digiuno – che migliora anche l’umore.
Il digiuno intermittente sembrerebbe essere propedeutico anche per il diabete.
Un digiuno che comprende, ad esempio, alcuni giorni senza particolari restrizioni al cibo – seguendo sempre un regime sano e controllato – seguito da 5 giorni di dieta molto stretta, porterebbe notevoli miglioramenti ai soggetti con glicemia alta.
Questa tipologia di dieta del digiuno favorirebbe la longevità della salute contrastando l’invecchiamento cellulare.
Il Prof. Valter Longo è considerato il guru dell’alimentazione e dell’anti-invecchiamento e proprio i suoi studi sull’invecchiamento umano lo hanno condotto a sviluppare la Dieta Mima Digiuno, altra tipologia di dieta del digiuno.
La DMD è in grado di dare i benefici salutari e anti-invecchiamento del digiuno permettendo, al contempo, di mangiare normalmente i restanti venticinque giorni al mese.
Non è certo che il digiuno intermittente scateni gli stessi benefici, anche se è possibile.
La raccomandazione del Prof. Longo è di non abusare del termine “digiuno intermittente”.
È risaputo che alcune forme di digiuno – come limitare in modo consistente il cibo durante uno o due giorni la settimana o mangiare soltanto in certi orari – portano benefici per la salute, ma non si sa ancora se questa cosa valga per tutti i tipi di digiuno.